Sulle Alli OdV sostiene questo progetto di Pet Therapy con l’intento di permettere ai pazienti, grazie a questi interventi Assisiti con Gli Animali, di sentirsi meno soli, combattere la depressione, ridurre lo stress e la paura e offrire svago e distrazione.
La mediazione con un animale facilita anche i rapporti di relazione e comunicazione tra malati e medici/infermieri. Contribuisce a far si che il paziente e la sua famiglia possano attivare sfere e risorse emotive e affettive che l’animale attraverso la sua semplicità e naturalezza riesce a tirare fuori. L’intervento assistito con l’animale nell’Hospice mira all’accompagnamento emotivo e all’attivazione di emozioni. Occasionalmente vengono proposte attività di cura e di rilassamento nonché giochi che possono distrarre il paziente dal proprio dolore. Spesso il racconto di storie di sé del paziente accende una sua memoria emotiva e di identità seppur fragile. Anche i benefici a livello fisiologico non sono da sottovalutare: grazie al rilascio di endorfine naturali che si producono nell’organismo al momento di uno stato di benessere scaturito da stimoli positivi a livello neurologico, si diminuiscono i livelli di dolore.
In letteratura si fa riferimento anche all’effetto benefico della Pet Therapy sul personale sanitario con una diminuzione dell’incidenza di burn out e, di conseguenza, un miglioramento della qualità del lavoro.
Modalità di svolgimento
L’attività è rivolta ai pazienti ricoverati nel reparto, ai loro familiari e agli operatori della struttura.
Gli operatori del centro specializato che abbiamo selezionato opereranno al fianco dei Volontari della nostra associazione SULLE ALI inserendosi nella degenza della struttura una volta alla settimana.
Obiettivi
Gli obiettivi del progetto sono i seguenti:
- Benessere e migliore qualità di vita per il paziente e la sua famiglia;
- Facilitare l’approccio medico e terapeutico delle varie figure mediche e riabilitative;
- Promozione delle relazioni tra utenti, utenti e famigliari e utenti e équipe di lavoro;
- Aiuto nel prendere consapevolezza della propria condizione, accettarla e affrontarla;
- Migliorare la comunicazione tra parenti e famigliare malato;
- Alleggerire la visita in ospedale ai parenti offrendo un carattere di familiarità all’ambente;
- Prevenzione incidenza born out degli operatori dell’équipe multi professionale.
Struttura dell’intervento
L’attività si svolge durante la giornata, una volta alla settimana, e si basa sulla collaborazione interdisciplinare tra gli operatori della struttura, i volontari e i conduttori cinofili.
Ogni operatore porta le proprie competenze in funzione di un obiettivo comune: rendere più piacevole e familiare il doloroso momento che i pazienti e i familiari stanno attraversando.
Prima di ogni intervento l’operatore raccoglie le informazioni indispensabili per poter impostare l’attività: numero dei pazienti ricoverati, età, stato emotivo, presenza di familiari, eventuali situazione problematiche (allergie, fobie, ostacoli particolari di carattere linguistico o culturale…).
In una prima fase l’operatore con il cane si reca negli spazi comuni: corridoi, salotto, cucina comune e giardino.
In questa fase l’animale può interagire con gli operatori che lavorano nella struttura facendosi accarezzare, accompagnandoli nelle loro attività, contribuendo a fare una pausa dal lavoro. Potrà altresì interagire con i familiari dei pazienti.
Successivamente il conduttore e il cane si recano nelle stanze dei pazienti che manifestano la volontà di interagire con l’animale. L’interazione è favorita da una serie di attività:
- Guardare il cane e fare domande relative ad esso o al mondo animale;
- Accarezzare il cane (con guanti, a mani nude, con i piedi…);
- Dargli premietti (lanciandoli, con l’ausilio di guanti, con l’aiuto dell’operatore, a mani nude…);
- Fare prove di educazione all’animale (seduto, zampa, a terra…)
- Proporgli dei giochi o delle attività da fare insieme in base alle possibilità motorie (fare cercar dei bocconcini, lanciare la palle, andare in giardino insieme, andare a fare insieme una passeggiata al guinzaglio, dargli da bere…)